Umberto Nobile (nato a Lauro in provincia di Avellino il 1885, morto a Roma il 1978), in seguito alla trasvolata polare artica compiuta nel 1926 assieme al norvegese Roald Amundsen con il dirigibile “Norge” organizzò nel 1928 una nuova spedizione con un altro dirigibile, denominato “Italia”. L’operazione venne finanziata da un gruppo di industriali milanesi che fornirono anche la nave da appoggio soprannominata “Città di Milano”. Ottenuto il patrocino della Reale Società Geografica Italiana, l’obiettivo di Nobile era quello di compiere una serie di voli su terre ancora sconosciute, in una fascia circumpolare estesa da Capo Bridgman, all’estremità settentrionale della Groenlandia, alla Severnaja Zemlja (Terra del Nord), per portare la bandiera italiana al Polo Nord e promuovere un’attività di ricerca scientifica oceanografica, geografica e geofisica con l’appoggio inoltre di prestigiosi istituti universitari.
Avvalendosi delle esperienze precedenti, la spedizione fu preparata con cura a cominciare dall’equipaggiamento. Alla nuova avventura presero parte diciotto uomini, tra i quali valenti scienziati come il fisico Aldo Pontremoli, il cecoslovacco Frantisek Behounek e il meteorologo svedese Finn Malmgren, che aveva già partecipato alla missione del Norge. I diciotto membri partirono il 13 aprile 1928 da Milano e raggiunsero la base norvegese della Baia del Re nelle isole Svalbard il 6 maggio, dopo un volo di circa 6000 chilometri, per poi puntare ancora una volta verso il Polo.
Fotografie: Società Geografica Italiana