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La ricerca artistica di Alberto Magrin

Alberto Magrin, artista recentemente selezionato a Torino dal comitato curatoriale della prossima edizione della fiera internazionale d’arte contemporanea dedicata alla fotografia ‘THE PHAIR 2025’, nel 2014 ha fondato a Genova la MAGREEN GALLERY in Via Luccoli n. 22/S1.

Ama

Studia architettura all’Università di Genova e, dopo aver vinto una borsa di studio con lo scultore Arnaldo Pomodoro all’Università di Urbino intraprende una breve esperienza teatrale. Riceve il premio Libertas per l’arte visiva e la letteratura e collabora a Torino alla creazione dell’Associazione Scientifica G. A. Rol con la finalità di dimostrare la vittoria dell’uomo sul tempo attraverso la capacità del proprio spirito individuale. Nel contempo riceve a Roma il premio Open Art. Partecipa alla fondazione dell’Organizzazione Internazionale d’Arte Digitale ONDA. Tramite una serie di donazioni realizza una propria rete mondiale di gallerie denominata da lui stesso MAGREEN GALLERY, le cui opere sono state collocate in istituzioni pubbliche e private eliminando così ogni sorta di gestione e controllo personale sui propri lavori.

La boa alza l’orizzonte

Progetta l’ONDA Contemporary Art Museum per permettere ad artisti di calibro internazionale di costruire il proprio spazio permanente e di dialogare con il rapporto tra loro stessi e l’eternità. Preveggenza e simbolo del “nulla eterno” questo progetto rappresenta il crollo e la rinascita dell’era moderna. Le sue opere sono attualmente presenti nelle collezioni permanenti più importanti al mondo: The British Museum (Londra), MOCA (Los Angeles), Stiftung Museum Kunst Palast (Dusseldorf), Spazio Oberdan (Milano), Staatliche Kunstsammlungen (Dresda), Musée des Beaux Arts (Lione), Galleria Civica di Arte Contemporanea (Trento), CAM Casoria Contemporary Art  Museum, Pontificia Academia Scientiarum (Città del Vaticano), The State Hermitage Museum (San Pietroburgo). Diverse anche le pubblicazioni: Alberto (Monografia – Guardamagna Editore, 2009), Parentesi (Poesie – Il Filo, 2010), Gli acrobati del tempo (Poesie – Seneca Edizioni, 2011), Coincidenze (Poesie – Seneca Edizioni, 2012), Scienza, coscienza, conoscenza (Monografia – Il Geko Edizioni, 2015), La libertà spirituale (Monografia – 081grafica, 2018). Utilizza qualsiasi linguaggio artistico sperimentando nuove tecniche. Vive e lavora a Rapallo.

La mia strada

«Sono da sempre stato attratto dall’arte come nutrimento della mia anima e ho potuto liberamente ricercarla e trovarla dentro di me quando, all’età di 23 anni, mi sono trasferito in provincia di Bergamo partendo dalla mia città natale,  Rapallo. A Milano durante questo periodo ho iniziato a frequentare le gallerie d’arte ed i musei italiani oltre a viaggiare in tutto il mondo per assaporare le culture contemporanee. Ho incominciato il mio percorso artistico scrivendo poesie e successivamente, come autodidatta, ho realizzato opere d’arte utilizzando diversi materiali sia in pittura (parentesi di tempo in smalto su juta) che in scultura (fusioni a cera persa in bronzo), proseguendo in seguito con altre forme espressive, fra cui la fotografia, la performance e la videoarte. Le più note, perché uniche al mondo, sono le mie opere fotografiche in porcellana cotte a forno a 900°C con cornici eseguite attraverso l’utilizzo di serramenti in alluminio che rappresentano delle finestre sulla mia anima connessa all’umanità.

La quinta musicale

Ritengo che sia fondamentale il contenuto della realizzazione artistica e non la sola tecnica seguendo il principio del filosofo Socrate γνῶθισεαυτόν  (conosci te stesso) che esorta a indagare dentro di sé e a conoscere se stessi. Il processo creativo non si ripete mai, è in continuo cambiamento con l’evoluzione stessa di ogni essere umano. In tutti questi anni ho esposto le mie opere in tutto il mondo fra cui America, Cina, Russia e Europa, alle biennali di Venezia, Turchia e Portogallo. L’ispirazione artistica arriva quando vuole lei, così come un figlio. È un atto di amore nei confronti della vita e quando il mio spirito intelligente mi parla inviandomi una visione, la devo realizzare a tutti i costi. L’opera d’arte si esprime attraverso un linguaggio universale e perciò è compresa da tutti gli uomini grazie ad un alfabeto collettivo e condiviso. L’arte è simbolo di libertà così come la colomba che ho rappresentato crocifissa è il simbolo della pace. Tutte le religioni sono unite fra di loro e ogni confine fisico e mentale verrà abbattuto in quanto il destino dell’umanità è l’armonia universale che garantisce la sopravvivenza e l’evoluzione della nostra specie. Il simbolo della luce è qualcosa di interiore, fisico e spirituale al contempo, e la scienza contemporanea purtroppo vuole disunire l’umano al divino, ma la luce fisica è legata indissolubilmente a quella interiore in un continuo richiamo e rimando metafisico.

Le radici della conoscenza

Il percorso della mia vita è un incontro di coincidenze significative. Altro non sono che connessioni fra tutti gli aspetti relativi della vita stessa: l’arte è legata alla matematica, alla scienza e alla musica, tutto lo scibile umano è collegato. Il colore stesso trasmette delle emozioni che rimandano a dei suoni che, a loro volta, si esplicano in immagini evocative che suscitano sensazioni emotive.

Me by night
Verso l’infinito

Nel mondo contemporaneo la nostra missione universale è quella di vivere l’esistenza traendo linfa dalle radici dell’albero della vita e dall’albero della conoscenza. Questi alberi rappresentano la nostra storia e il nostro passato in modo da poter diventare gli ultimi fruttiappena nati da far assaporare alle future generazionio l’ultima rosa nata che dona a tutti il suo profumo inebriante. Per fare crescere e evolvere l’umanità è fondamentale valorizzare il legame fra l’arte, la scienza e lo spirito in modo tale da ottenere un senso di orientamento valoriale che, nel punto apicale, ha un contatto con il divino.

Monaco galleggiante

Purtroppo durante gli ultimi eventi bellici si è persa la connessione dell’arte con il senso della sacralità, ma è di fondamentale importanza sacralizzare ogni istante della vita stessa, perché l’eternità vive nel presente. Lo spirito è libero così come lo è l’arte ed è un dovere umano rendere la propria vita speciale. Il grande peccato è sprecarla dissacrandola. L’elemento naturale dell’acqua, che rappresento nelle mie opere, è la fonte di tutto e simboleggia il miracolo della vita nonché quell’elemento soprannaturale che si manifesta nella quotidianità dell’esistenza umana che, grazie alla fede, non ci fa temere nulla. L’amore è l’eterna medicina per tutti i mali, in quanto la bontà disarma qualsiasi brutalità e violenza create dall’uomo verso se stesso. La nostra coscienza individuale dovrà unirsi alla coscienza collettiva affinché possa liberarsi dai suoi stessi limiti».

Self portrait

www.magrin.it

www.magreengallery.it

di Isabella Puma

Immagine in copertina: Vittoria sull’onda

Autore

  • nata a Torino nel 1979, si laurea in “Scienze Politiche” all’Univer¬sità degli Studi di Torino e ottiene una seconda laurea con lode in “Editoria, Comunicazione Multimediale e Giorna¬lismo” all’Università degli Studi di Ge¬nova dove consegue due Master Universitari, di I e II livello, in “Innovazione nella Pubblica Amministrazione”. Iscritta alla Facoltà di Teologia studia e approfondisce il percorso e la formazione culturale, biblica e teologica da baccalaureato offerte dall'Istituto Superiore...

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