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Oporto

Porto è una splendida città portoghese, la terza più popolosa del paese, conosciuta come  “a capital do norte” (la capitale nel Nord). Un sito da visitare a piedi dove, tra salite e discese, si aprono scorci di grande impatto con viste straordinarie sulla città e sul fiume Douro, come dal Mosteiro da Serra do Pilar e dal Miradouro da Vitória. Capitale europea della cultura 2001, viene spesso chiamata anche Oporto: la “O”, nella lingua portoghese, è l’articolo determinativo, dunque “Il porto”.

Ribeira

Una’immagine molto iconica della città è Ribeira, con le sue case addossate le une alle altre, i vicoli stretti e colorati, le scalinate, le salite ripidissime. Questo piccolo labirinto di vicoli di origine medioevale è patrimonio Unesco. La passeggiata sul lungofiume, Cais Da Ribeira,  permette di ammirare il quartiere in tutta la sua bellezza. Il Ponte Dom Luís I, ultimato nel 1886, è il simbolo di Porto e al viaggiatore più attento richiamerà sicuramente un’altra celebre opera in ferro: la Tour Eiffel. L’ingegnere che lo ha progettato,Téophile Seytig, era infatti allievo di Gustave Eiffel. L’imponente struttura, con una campata di 172 metri, detenne a lungo il primato di ponte in ferro più lungo del mondo e fu costruito su due livelli: quello più alto riservato ai pedoni e alla metropolitana, e quello inferiore dedicato al traffico stradale. Proprio da questo livello, durante l’estate molti giovani allietano i turisti tuffandosi nelle acque del Douro in cambio di una piccola offerta. Il Dom Luís I ha radicalmente migliorato la vita degli abitanti di Porto; prima della sua costruzione esisteva solo un precario ponte di barche che cedette sotto il peso della folla in fuga, durante l’invasione napoleonica della città nel 1809.

Ponte Dom Luís I

Il Portogallo fu, tra il XVII e il XVIII secolo, un importante centro dell’architettura barocca, favorita non solo dalla Chiesa cattolica, che incoraggiava i ritratti dei santi con questo stile di grande impatto emotivo, ma anche dalla disponibilità di legno pregiato e oro provenienti dalle colonie. La Cattedrale, l’Igreja de São Francisco, la Igreja de Santa Clara e la Torre dos Clérigos ne sono splendidi esempi. La Cattedrale fu edificata nel XII secolo, in una posizione strategica in cima a una collina, ed è visibile da quasi ogni punto della città. Molto più simile ad una fortezza che ad una chiesa, al suo interno il rigore romanico lascia il posto ad una profusione di barocco e azulejos. Dall’alto delle sue torri si gode di una splendida vista sui tetti rossi della città. La Igreja de São Francisco, col rigore gotico della sua facciata esterna, cede il passo all’opulenza barocca una volta varcata la soglia: oltre cento chilogrammi di foglia d’oro ricoprono quasi interamente le superfici: lungo la navata centrale è tutto un intreccio di rampicanti e cherubini finemente intagliati.

Cattedrale – I chiostri
Igreja de São Francisco
Igreja de Santa Clara
Torre dos Clérigos

L’Albero di Jesse, una pala d’altare in legno policromo che raffigura le genealogia di Cristo, è un capolavoro assoluto degli scultori Felipe da Silva e António Gomes. La chiesa di San Francesco dal 1910 è classificata come monumento nazionale. Altro sito religioso importante è la Igreja de Santa Clara, che offre uno straordinario esempio di talha dourada ovvero una particolare tecnica scultorea in cui il legno scolpito viene successivamente rivestito da una pellicola d’oro. La Torre dos Clérigos, a motivo della sua altezza che raggiunge i settantasei metri, in passato fungeva da punto di riferimento per i naviganti del Douro. La torre e la chiesa rappresentano una raffinata opera barocca di Niccolò Nasoni, architetto italiano a cui Porto deve molti tra i suoi monumenti più importanti.

Igreja de São Francisco – L’Albero di Jesse

Gli azulejos, le tipiche mattonelle di ceramica smaltata bianche e blu, decorano tutto il Portogallo da Lisbona fino al nord del Paese. Porto non fa eccezione. Tra gli edifici più riccamente decorati: la Igreja do Carmo, della seconda metà del XVII secolo, in stile rococò. Nel 1912 la facciata laterale fu decorata da un magnifico pannello piastrellato realizzato da Silvestro Silvestri. La Capela Das Almas nella vivace Rua de Santa Catarina è una chiesa interamente decorata nelle facciate esterne con le celebri piastrelle blu. Le scene raccontano la vita dei santi, in particolare di Francesco. Ancora, la facciata della Igreja de Santo Ildefonso nel 1932 è stata ricoperta di azulejos di Jorge Colaço, rappresentanti scene della vita del Santo. Nell’insieme di opere del centro storico di Porto, è parte del patrimonio Unesco.

Igreja do Carmo

Le meraviglie di questa città non si esauriscono qui: a Porto esiste infatti una delle stazioni ferroviarie più belle del mondo, la stazione di São Bento. Completata nel 1903, e riccamente decorata su progetto di Jorge Colaço nel 1930 con oltre ventimila piastrelle che descrivono le grandi battaglie del Portogallo e la storia dei trasporti, è da considerarsi un altro monumento del paese lusitano.

Stazione ferroviaria di Sao Bento

Nel fitto groviglio di vicoli medioevali che si sviluppa attorno all’attuale Rua de São Bento da Vitória si trova la Porta Ebraica, in quello che dal XIV secolo fu il quartiere ebraico Olival. All’epoca gli ebrei erano circa un terzo dell’intera popolazione della città. Nel 1492 la regina Isabella, con l’editto di Granada, espulse gli ebrei dalla Spagna. In Portogallo, invece, si tentò di convertirli forzatamente al cattolicesimo per farli restare nel Paese. Solo nel 1496 fu decretata l’espulsione. Furono imposti battesimi forzati e, a partire dal 1497, l’Inquisizione perseguitò chiunque fosse accusato di praticare l’ebraismo. Oggi a Porto gli ebrei sono pochissimi così come nel resto della nazione, ma camminando lungo le vie del quartiere al viaggiatore attento non sfuggirà la presenza degli antichi battiporta a forma di mano di Fatima.

Palácio da Bolsa

Costruito tra il 1824 e il 1910, il Palácio da Bolsa  racconta invece la storia economica della città: qui avvenivano gli scambi finanziari, ma era anche un luogo di rappresentanza e le sue maestose sale non ospitavano solo le assemblee ma anche gli ospiti illustri che giungevano in città. Il Pátio da Nações, il maestoso cortile con copertura ottagonale in vetro e ferro, che ora accoglie il visitatore, era in passato la Borsa. La Scala Nobile, in granito, per l’accesso alle sale del primo piano, richiese ben sessantotto anni di lavoro per essere ultimata. I preziosi pavimenti del piano nobile sono in pregiato legno proveniente dalle colonie portoghesi in Africa e Brasile. Ogni stanza ha un pavimento con differenti motivi geometrici, intagliati e posati da maestranze locali. Il salone più importante del palazzo è la Sala Araba, frutto dell’orientalismo tipico del XIX secolo, decorata in stile neomoresco con stucchi dorati per un totale di oltre venti chili di oro puro. Una piccola chicca: all’interno del Palazzo della Borsa si trova il Gabinete de Gustave Eiffel, che dal 1875 al 1877 lavorò alla realizzazione del Ponte Maria Pia.

Rabelos

Porto si è sviluppata sulle rive del fiume Douro,  parte integrante della vita cittadina e via d’accesso privilegiato all’omonima Valle del Douro, dove si coltivano le uve che hanno reso celebre la cittadina nel mondo per la produzione del famosissimo vino liquoroso, il Porto  appunto. Nella fertile Valle del Douro si producono vini in abbondanza da millenni; si ipotizza che furono i Romani ad impiantare le prime viti. Tuttavia l’invenzione del celebre vino è attribuita agli inglesi, che nel Seicento si rifornivano regolarmente di vino dal Portogallo. Secondo la leggenda gli inglesi vi avrebbero aggiunto acquavite per conservarlo durante i lunghi trasporti via mare, e così sarebbe nato il Porto. Questo giungeva in città grazie ai rabelos, imbarcazioni a fondo piatto utilizzate ancora oggi. Il Douro era un fiume molto difficile da navigare poiché un letto roccioso e correnti violente mettevano a repentaglio le barche. Fu reso percorribile grazie all’intervento del Marchese di Pombal (l’uomo che ricostruì Lisbona dopo il tragico terremoto del 1755) il quale realizzò importanti lavori di bonifica, creando una vera e propria via fluviale e commerciale nel nord del Portogallo. I rabelos nacquero proprio in quel periodo: grazie ad un lungo timone e al fondo piatto, solcavano le acque in sicurezza, tanto che nel 1792 vennero codificate le caratteristiche di queste barche uniche nel loro genere, caratteristiche che sono rispettate ancora oggi.

Centro Português de Fotografia

Altre due attrazioni meritano una visita: il Centro Português de Fotografia e la Livraria Lello. La prima, ospita importanti mostre fotografiche che spaziano dall’attualità alla ritrattistica con attenzione particolare ai temi sociali. Inoltre, all’ultimo piano del museo è possibile visitare un’interessante esposizione di macchine fotografiche; un viaggio che ripercorre la storia di quest’arte e mostra gli enormi passi in avanti della tecnologia: dalle prime gigantesche macchine fotografiche al digitale. Tuttavia, appena entrati nel museo, ad attirare l’attenzione non sono tanto le fotografie quanto la struttura che le ospita: un imponente edificio costruito nel 1767 quale sede della Corte d’Appello e del carcere. Al livello del pianterreno si trovavano le enxovias, celle lastricate di granito, scure, umide e freddissime, accessibili unicamente attraverso le botole situate al piano superiore. Al primo piano si trovavano i saloni, spazi collettivi più salubri. Infine all’ultimo piano le camere di Malta concepite come celle individuali per persone di una certa condizione. Durante la dittatura di Salazar il carcere funzionava  a pieno regime e vi erano imprigionati e torturati i dissidenti politici. Fu chiuso nel 1974 con la Rivoluzione dei Garofani e la fine del regime. Oggi è un luogo di memoria e testimonianza. L’ultima attrazione, ma non per importanza, è la splendida libreria neogotica Lello, risalente al 1906 e considerata tra le più belle al mondo. La sua storia inizia nel 1869, con il progetto dall’architetto Francisco Xavier Esteves per Ernesto Chardron,  un importante curatore editoriale dell’epoca che decise di aprirla con il nome Livraria Internacional. Dopo la sua morte l’intero immobile fu acquistato dalla famiglia Lello che nel 1906 diede vita alla Livraria Lello e Irmão. L’evento di inaugurazione fu un enorme successo a cui parteciparono moltissimi intellettuali europei. Oggi la sua fama è dovuta in larga misura alla presunta ispirazione che l’autrice della saga di Harry Potter, J.K. Rowling, pare abbia avuto visitandola durante i due anni trascorsi a Porto. La particolare scala rosso fuoco con due rampe curve, il lucernario istoriato e le decorazioni intarsiate delle pareti sembrano essere state il modello per l’universo Harry Potter. Di sicuro, l’impatto turistico è notevole: l’ingresso è a pagamento e ogni giorno si formano lunghe code per accedervi.

Livraria Lello

testo e fotogrfie di Paola Vignati