Alla Cascina Merlata Spazio Vivo di Milano dal 10 settembre al 30 novembre 2025 – in occasione della manifestazione Milano Green Week che racconta una Milano attenta ai temi ambientali – la Fondazione Federica Galli e UpTown Milano presentano la mostra dedicata a Federica Galli (1932-2009).

Milanese d’adozione ma cremonese di nascita, l’artista ha saputo affermarsi, con le sue raffinate opere di un’eccellenza tecnica legata alla tradizione, in un panorama dominato dagli uomini. I temi che sempre l’hanno interessata – gli alberi, la salvaguardia degli ecosistemi, il paesaggio rurale, il legame tra uomo e natura – sono presenti nelle sue incisioni, a cui dedica tutta la vita e che aveva “scoperto” in una mostra ad Amsterdam dedicata a Rembrandt.

Scriveva alla fine degli anni ’80: «Siamo davanti a una realtà che sta vertiginosamente cambiando, degradandosi. Quelle campagne e quelle città che io ho cominciato ad incidere oltre venti anni fa – quando l’ecologia era soltanto una parola rara del vocabolario – non sono più le stesse e saranno in un vicino domani quasi già scomparse. Interpreto quindi il mio lavoro come una testimonianza riallacciandomi ai grandi incisori del ‘700. E ho un’ambizione: quella di dare gli occhi a molti, il maggior numero di persone, perché, come me, vedano.»


Famosa la sua collezione, iniziata nel 1982, dedicata agli Alberi Monumentali, una raccolta con oltre sessanta piante scelte per la loro bellezza o per interesse storico. Lo Stato italiano, a vent’anni dalla sua scomparsa, ha inserito questi esemplari nell’elenco degli alberi da salvaguardare, e da qui l’appellativo di “Signora degli Alberi”. Una selezione di queste acqueforti originali viene esposta negli spazi dell’appartamento campione.


Invece nella grande aia della Cascina di UpTown a Milano – quartiere verde della città e il più importante progetto di rigenerazione urbana in Italia – sono installati quindici grandi teleri raffiguranti gli alberi storici monumentali dell’artista, riprodotti ad alta definizione, che compongono un “bosco virtuale” accanto ai 3500 alberi presenti nel grande parco di UpTown.

I teleri, grazie ai QR code, non sono solo figurativi ma offrono contenuti interattivi, aneddoti e informazioni sui diversi alberi rappresentati. Voce narrante delle storie da raccontare legate alle acqueforti è l’attore Tommaso Bavestrelli, interprete dei testi di Giovanni Raimondi – caporedattore del Corriere della Sera e marito di Federica Galli che tra gli anni ’80 e ’90 ha documentato le singole piante ritratte dall’artista – e dei versi di intellettuali come Gianni Testori, Salvatore Quasimodo, Dino Buzzati, Raffaele Carrieri e tanti altri che hanno interpretato le opere dell’artista.

Federica Galli traeva ispirazione documentandosi da fonti scientifiche, dalla letteratura ma anche dai racconti che riusciva a cogliere nei discorsi con gli agricoltori, i contadini e da quelli che ascoltava con interesse nelle osterie locali. Ma soprattutto amava lavorare en plein air, ritraendo paesaggi e alberi a cui dedicava la sua massima attenzione, cogliendo i minimi particolari e donando ad ogni albero una maestà che lo rendeva il protagonista assoluto dell’opera.



Una fotografia del 1997 dal titolo Olivastro illustra come Federica li amasse ritrarre. Seduta su di un minuscolo sgabello tratteggia il disegno preparatorio per la futura incisione. Piccola, accanto all’enorme albero dal fusto e dalla chioma imponenti, lei pare ritrovare i tempi della natura e in quel silenzio profondo udiamo il sommesso dialogo che li unisce.

di Laura Malaterra
Immagine in copertina: Il cedro di Gorla Minore, 1976, mm 350×632
