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Una mostra a Milano celebra le incisioni artistiche di Federica Galli, la “Signora degli alberi”

Alla Cascina Merlata Spazio Vivo di Milano dal 10 settembre al 30 novembre 2025 – in occasione della manifestazione Milano Green Week che racconta una Milano attenta ai temi ambientali – la Fondazione Federica Galli e UpTown Milano presentano la mostra dedicata a Federica Galli (1932-2009).

Ritratto di Federica Galli, con foglie

Milanese d’adozione ma cremonese di nascita, l’artista ha saputo affermarsi, con le sue raffinate opere di un’eccellenza tecnica legata alla tradizione, in un panorama dominato dagli uomini. I temi che sempre l’hanno interessata – gli alberi, la salvaguardia degli ecosistemi, il paesaggio rurale, il legame tra uomo e natura – sono presenti nelle sue incisioni, a cui dedica tutta la vita e che aveva “scoperto” in una mostra ad Amsterdam dedicata a Rembrandt.

L’albero del dottore, 1975, mm 98×399

Scriveva alla fine degli anni ’80: «Siamo davanti a una realtà che sta vertiginosamente cambiando, degradandosi. Quelle campagne e quelle città che io ho cominciato ad incidere oltre venti anni fa – quando l’ecologia era soltanto una parola rara del vocabolario – non sono più le stesse e saranno in un vicino domani quasi già scomparse. Interpreto quindi il mio lavoro come una testimonianza riallacciandomi ai grandi incisori del ‘700. E ho un’ambizione: quella di dare gli occhi a molti, il maggior numero di persone, perché, come me, vedano.»

Il fico delle 5 vie, Milano, 1997, mm 138×177
Il cipresso del Kashmir, Piemonte, 1998, mm 598×591

Famosa la sua collezione, iniziata nel 1982, dedicata agli Alberi Monumentali, una raccolta con oltre sessanta piante scelte per la loro bellezza o per interesse storico. Lo Stato italiano, a vent’anni dalla sua scomparsa, ha inserito questi esemplari nell’elenco degli alberi da salvaguardare, e da qui l’appellativo di “Signora degli Alberi”. Una selezione di queste acqueforti originali viene esposta negli spazi dell’appartamento campione.

Grande Albero, Crema, 1958, mm 296×277
Il Malpasso, la quercia dimenticata, 1973, mm 402×496

Invece nella grande aia della Cascina di UpTown a Milano – quartiere  verde della città e il più importante progetto di rigenerazione urbana in Italia – sono  installati quindici grandi teleri raffiguranti gli alberi storici monumentali dell’artista, riprodotti ad alta definizione, che compongono un “bosco virtuale” accanto ai 3500 alberi presenti nel grande parco di UpTown.

Il giardino della Villa Reale, Monza, Lombardia, 1997,  mm 715×391

I teleri, grazie ai QR code, non sono solo figurativi ma offrono contenuti interattivi, aneddoti e informazioni sui diversi alberi rappresentati. Voce narrante delle storie da raccontare legate alle acqueforti è l’attore Tommaso Bavestrelli, interprete dei testi di Giovanni Raimondi – caporedattore del Corriere della Sera e marito di Federica Galli che tra gli anni ’80 e ’90 ha documentato le singole piante ritratte dall’artista – e dei versi di intellettuali come Gianni Testori, Salvatore Quasimodo, Dino Buzzati, Raffaele Carrieri e tanti altri che hanno interpretato le opere dell’artista.

Albero gelato al Pian delle betulle, Lombardia, 1996, mm 395×392

Federica Galli traeva ispirazione documentandosi da fonti scientifiche, dalla letteratura ma anche dai racconti che riusciva a cogliere nei discorsi con gli agricoltori, i contadini e da quelli che ascoltava con interesse nelle osterie locali. Ma soprattutto amava lavorare en plein air, ritraendo paesaggi e alberi a cui dedicava la sua massima attenzione, cogliendo i minimi particolari e donando ad ogni albero una maestà che lo rendeva il protagonista assoluto dell’opera.

Federica Galli in studio, 1966 – Fotografia di Giuseppe Benzi
Inchiostratura, 1982
Lo studio di Federica Galli

Una fotografia del 1997 dal titolo Olivastro  illustra come Federica li amasse ritrarre. Seduta su di un minuscolo sgabello tratteggia il disegno preparatorio per la futura incisione. Piccola, accanto all’enorme albero dal fusto e dalla chioma imponenti, lei pare ritrovare i tempi della natura e in quel silenzio profondo udiamo il sommesso dialogo che li unisce.

Olivastro, Luras, 1997

di Laura Malaterra

Immagine in copertina: Il cedro di Gorla Minore, 1976, mm 350×632

Autore

  • Laura Malaterra vive a Genova da diversi anni ma è nata a Torino dove si è laureata in Architettura e, seguendo la sua passione per il teatro, ha fondato con altri attori la ”Compagnia del Bagatto”, compagnia teatrale professionale. Attrice, regista e autrice ha scritto numerosi testi teatrali messi in scena e rappresentati in Italia e all’estero. Ha pubblicato sei libri: Maniaca Seriale (Amazon, 2023), Le Interviste Immaginarie (Albatros, 2021), Ricordi di cibo, il cibo dei ricordi (Robin Edizi...

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