Il poeta che, per eccellenza, ci propone la storia nella sua ciclicità è Giosuè Carducci. Nei suoi versi emerge una “memoria stratigrafica”, da intendersi come la successione di singole realtà documentarie testimoniate dalle scoperte archeologiche. Nel 1879 Carducci fu suggestionato dai primi scavi della Certosa di Bologna, immaginando una necropoli in cui fondere presente e passato, ma anche vita, amore e morte. Leggi l'articolo Clicca qui |