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Arazzi Urbani

Tempo di lettura: 6 Minuti

Paul Brouns (1967) è un fotografo olandese che vive e lavora vicino ad Amsterdam. Osservatore attento del mondo urbano, è attratto dalla poesia astratta e ritmica degli edifici e delle facciate in particolare. Si concentra solo su elementi particolari dell’architettura, come il “ritmo” delle finestre e il colore delle superfici delle pareti.

Paul Brouns, Walking the Line (Amsterdam, Olanda) “A volte le linee, i colori e le ombre su una parete raccontano una storia specifica. Riguarda il movimento, la felicità, il passare del tempo e l’attesa per nuove sfide. Per questo ho scelto di fotografare questa colorata zona d’ingresso di un edificio. Per aggiungere movimento reale alla scena e renderla un po’ meno astratta, ho deciso di aspettare che le persone passassero. Alla fine, un cagnolino si è rivelato perfetto per finire la composizione”.

Di proposito Brouns lascia fuori dalla sua attenzione e dal suo obiettivo tutto ciò che insiste attorno agli edifici, per cui il suo focus è completamente diretto alle pareti. Ogni fotografia racconta una storia diversa a motivo delle caratteristiche peculiari dell’edificio, combinate con la luce e i dettagli del momento specifico in cui l’immagine viene catturata. Ma durante tutto il lavoro c’è sempre un’intensa concentrazione ritmica. Molte delle composizioni fotografiche di Paul Brouns sono costruite su sezioni isolate di architettura che vengono duplicate, a volte ruotate o trasformate in altri modi. La realtà alternativa che emerge da questa trasformazione, mostra più puramente il fascino ritmico per il soggetto.

Paul Brouns, From Rubik to Kubrick (Milano, Italia)L’edificio originario di questa composizione è il Centro Maciachini di Milano. “È un complesso di uffici che ha un ritmo molto coinvolgente e un’intensità colorata. Guardando una delle facciate, mi sono particolarmente piaciute le diverse sezioni delle zanzariere multicolori che erano aperte e chiuse. Ripetendo questa facciata per quattro volte si crea un atrio, in cui la divisione asimmetrica diventa più equilibrata. Il titolo si riferisce a due associazioni che ho avuto con il lavoro risultante: l’oggetto puzzle geometrico noto come Cubo di Rubik e i mondi futuristici e visivamente inquietanti creati dal regista Stanley Kubrick”.

Nella serie “Arazzi urbani” le facciate sono catturate frontalmente, riempiendo l’intera composizione quadrata. Gli elementi che contano, per la loro semplicità e profondità ridotta, sono il ritmo, il colore e la luce sulle superfici.  In questo modo la piattezza fotografica di un’immagine stampata su carta (o mostrata su uno schermo piatto) è molto simile al soggetto che rappresenta, anch’esso prevalentemente piatto. Quando si osservano le diverse immagini di questa serie, le si potrebbe persino vedere come modelli della superficie della città. Come toppe che, nel loro insieme, potrebbero formare la trapunta del mondo urbano, visto, curato e plasmato da Paul Brouns. Ma a Paul piace anche guardare alle singole composizioni di pareti come se fossero arazzi che hanno la propria espressione e storia individuale. A volte la composizione quadrata – piena di intensità ritmica – esiste già nella realtà, ma deve ancora essere isolata dalla sua realtà rettangolare in un nuovo ordine quadrato. È il caso di immagini come Summer Song (una casa a Milano), Mondrianesque (un hotel a Londra) e Prime Directive (un edificio per uffici a Dusseldorf, in Germania).

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di Fabio Lagonia – elaborazioni fotografiche di Paul Brouns