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Casa Romei a Ferrara. Sopralluoghi, scoperte, studi

“Fu durante una delle solite gite di fine settimana… [che] ci eravamo avviati lungo l’Aurelia” sulla via che porta nella città di Ferrara, e, nell’occasione di una mostra curata da Emanuela Fiori e Luciano Rivi, abbiamo scoperto una dimora quattrocentesca assolutamente straordinaria.

Casa Romei, Cortile d’onore – ph Daniele Cirelli – Archivio fotografico Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna (MIC)
Casa Romei, Cortile d’onore, particolare del Trigramma di San Bernardino – ph Marcello Goberti – Archivio fotografico Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna (MIC)

Le Sibille “aristocratiche”, l’inedita e recente scoperta di un’iscrizione recante il nome di Polissena (d’Este?), bassorilievo attribuito a Donatello, il patio interno, la Crocifissione muraria della chiesa di Santa Caterina “restituita” tecnologicamente: questo e molto altro costituiscono lo sfondo di una storia avvincente che si è svolta nel ‘400 ai tempi di Giovanni Romei nella corte ferrarese della sua Casa.

Casa Romei, Sala delle Sibille – ph Marcello Goberti – Archivio fotografico Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna (MIC)
Casa Romei, Veduta del Salone d’onore con affresco raffigurante la Crocifissione, databile attorno al 1350, staccato dalla chiesa di Santa Caterina Martire negli anni 1934-1937 – ph Marcello Goberti – Archivio fotografico Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna (MIC)

E qui – per il ciclo di mostre dedicato ad artisti contemporanei, “Sintonie” che ha visto susseguirsi omaggi espositivi a Gianfranco Goberti e Roberto Melli (di quest’ultimo la mostra “La sostanza dell’essere” è ancora in corso) – quella storia continua a raccontare di luoghi e persone di una Ferrara che non c’è più e di cui il museo di Casa Romei fondamentalmente raduna le attestazioni artistiche civiche più peculiari. La vicenda della sua costituzione è lunga e intricata, sebbene una guida riassuntiva a cura del direttore Andrea Sardo ne ricostruisca precisamente le testimonianze architettoniche e pittoriche, tutte le modifiche che la dimora ha subito nel tempo – soprattutto cinquecentesche pensate nel progetto del cardinale Ippolito d’Este e quelle degli eleganti loggiati aggiunti – e, a corredo, il catalogo testimonia un ricco apparato di decorazioni, affreschi, frammenti lapidei e mobili d’epoca che qui nei secoli hanno trovato asilo.

Casa Romei, Loggiato del Cortile d’onore – ph Giacomo Brini – Archivio fotografico Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna (MIC)
Casa Romei, Loggiato del Cortile d’onore – Tondo raffigurante lo stemma di Giovanni Romei, il cane rampante – ph Marcello Goberti – Archivio fotografico Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna (MIC)
Casa Romei, Loggiato del Cortile d’onore – ph Marcello Goberti – Archivio fotografico Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna (MIC)

Casa Romei è stata edificata a partire dal 1443 ed è tuttora celebrata come una delle più belle dimore di Ferrara. E non a torto. Ruotiamo la clessidra e andiamo più indietro nel tempo. Tre anni prima, nel 1440, Giovanni Romei aveva iniziato ad acquistare terreni e fabbricati nella zona detta Belvedere, poi, negli anni ‘70, in seguito a un dissesto economico, aveva sposato la giovane Polissena (figlia di Meliaduse e Niccolo III d’Este) e risolto il problema rafforzando il legame con gli Estensi. Da questo momento in poi il prestigio della famiglia e il fulgore di questa dimora non conoscerà eguali; e nei secoli si tenterà di preservare questo scrigno di tesori sino al ‘900 quando la Soprintendenza di Ravenna dispone di aprirla al pubblico (1984).

Casa Romei, Madonna con il Bambino, rilievo policromo in stucco attribuito a Donatello e bottega – ph Marcello Goberti – Archivio fotografico della Direzione Regionale Musei Emilia-romagna (MIC)

Oggi è possibile attraversare ogni sala del piano nobile e non solo. Una visita a parte, però, meriterebbe lo Studiolo, probabilmente un ambiente utilizzato per lo studio e la meditazione che è suddiviso in due aree, una dedicata alle arti liberali, e l’altra alla geografia, allora conosciuta, l’Europa e l’Africa. A destra della rappresentazione del continente africano una firma graffita riporta il nome di Polissena. Sembra un chiaro riferimento alla seconda moglie del padrone di casa. Ma chi ha inciso quel nome? La questione è in fase di studio. Tanto più sorprendente e casuale – durante i lavori di restauro – è stato l’affiorare nel 1977 delle tramezze lignee dipinte su cui sono rappresentate la Grammatica e i due continenti, e quindi, di quel misterioso nome femminile. In realtà per molto tempo è stato l’ambiente dell’Alcova ad essere ritenuto lo studiolo di Giovanni Romei, sebbene la sua attività principale fosse il commercio di tessuti di lana.

Casa Romei, Sala delle Tramezze lignee – Particolare con la rappresentazione allegorica dell’Europa – ph Marcello Goberti – Archivio fotografico Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna (MIC)
Casa Romei, Sala di Tobiolo e l’Angelo, grottesche della volta e particolare  dell’affresco attribuito a Sebastiano Filippi, detto il Bastianino – ph Marcello Goberti – Archivio fotografico Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna (MIC)
Casa Romei, Salone d’onore – Particolare del sontuoso soffitto. In primo piano la decorazione a grottesche del fascione affrescato – ph Giacomo Brini – Archivio fotografico Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna (MIC)

Passeggiare tra le stanze di Casa Romei – accanto, per altro, al monumento funerario dedicato a un’altra importante figura ferrarese, Lucrezia Borgia, presso l’attigua chiesa del Corpus Domini di cui Casa Romei faceva parte – non è quindi soltanto un’esperienza estetica, di opportunità di affondo sulla storia cittadina e artistica ma anche un’occasione raffinata di aggiornamento e di confronto diretto tra i suoi apparati artistici più ricercati e il richiamo alle storie di personaggi e altri monumenti di Ferrara (tra gli altri, l’Oratorio dei Battuti Bianchi da cui provengono alcune sinopie e frammenti di affreschi, la chiesa di Santa Caterina Martire, quella semidemolita di Sant’Andrea con i suoi affreschi alla Vergine Annunciata).

Casa Romei, Cortile d’onore – Ricomposizione in luce dei decori quattrocenteschi (Progtto Sogno o son d’Este) – ph Marcello Goberti – Archivio fotografico Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna (MIC)

Non è un caso se “Sintonie. Tra visioni e racconti”  un progetto della Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna, Assicoop Modena&Ferrara e Legacoop Estense, ha trovato qui assieme al Museo Archeologico la sua casa. Formulare, interpretare inedite possibilità di senso al di là del tempo. Ecco perché non è affatto strano se si terrà proprio tra questi tesori ferraresi la prossima mostra dedicata a un altro straordinario ferrarese: Achille Funi.

di Anna de Fazio Siciliano – storica e critica d’arte

Immagine in copertina: Casa Romei, Loggiato del Cortile d’onore – ph Giacomo Brini – Archivio fotografico Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna (MIC)

Autore

  • Anna de Fazio Siciliano, storica, critica d’arte, è docente presso l’Accademia di Belle Arti di Vibo valentia. Attenta studiosa della fenomenologia artistica contemporanea con uno sguardo particolare al rapporto tra dimensione pubblica e privata. Si è formata e specializzata fra Bologna e Roma (Museo Galleria Borghese). Collabora con diverse gallerie e musei. Realizza progetti ed eventi (mostre, seminari e conferenze) per enti pubblici e privati. Ha redatto numerosi saggi e testi critici su arti...

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