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Roberto Barni in mostra a Prato con “Opere 1978-1990”

La Galleria Open Art di Prato presenta, dal 2 dicembre 2023 all’11 febbraio 2024, Opere 1978-1990 di Roberto Barni, artista che ha fatto parte di una generazione di pittori e scultori che hanno avuto l’audacia di seguire un percorso che è, prima di tutto, l’invenzione di una nuova forma di figurazione, in grado di valorizzare soprattutto la loro indipendenza di pensiero.

Veduta della mostra, Roberto Barni. Opere 1978-1990, Galleria Open Art, Prato, 2023 – Ph. Michele Bensi

La mostra è accompagnata da una monografia curata da Mauro Stefanini con un testo di Gérard-Georges Lemaire, che ricostruisce l’intera vicenda critica di Roberto Barni, dalla formazione agli anni Ottanta, anche attraverso la partecipazione ad importanti esposizioni nazionali e internazionali,premi,collezioni eopere d’arte installate negli spazi pubblici.

Roberto Barni, Meriggio, 1985, olio su tela, 201 x 171 cm. Courtesy Galleria Open Art, Prato
Roberto Barni, Natura morte, 1986, olio su tela, 122 x 91,5 cm. Courtesy Galleria Open Art, Prato

La mostra ripercorre la produzione pittorica di Roberto Barni che, dopo le esperienze pope concettuali, approda a un “Rinascimento sognato”. Si tratta della pittura anni Ottanta, dove le composizioni presentano, come indicato dal critico Lemaire, un ambiente in cui  «tutto è irreale e prodotto da associazioni spesso giocose dove l’umano è al centro delle sue preoccupazioni».

Roberto Barni, Cornucopia, 1986, olio su tela, Ø 107 cm. Courtesy Galleria Open Art, Prato
Roberto Barni, Pastore addormentato, 1986, olio su tela, 203,5 x 203,5 cm. Courtesy Galleria Open Art, Prato

L’uomo si manifesta nelle composizioni di Barni tramite diversi personaggi, che traggono riferimento dalla mitologia e dalla letteratura cavalleresca, tutti rappresentati in uno stato di lotta continua, a simboleggiare la perenne condizione di contrasto con le vicissitudini che attanagliano la società. Da Sisifo ai pastori addormentati, passando per l’uomo bendato, concludendo con i cavalieri. Le armature pesanti, un tempo utilizzate per battagliare, divengono elemento di protezione e controffensiva verso le brutture che pervadono il mondo. È un’ironia fredda quella di Barni, «l’eroe si è armato per dar da mangiare alle oche, non è lì per evocare guerre sanguinose o terribili assedi, ma piuttosto rappresentare l’unica vera forma di audacia», ovvero la salvaguardia dell’intima quotidianità.

Roberto Barni, Condottiero, 1983, tecnica mista su carta intelata, 200 x 159 cm. Courtesy Galleria Open Art, Prato

Il percorso espositivo comprende oltre trenta opere di diverso formato, tra cui una delle prime sculture: “Cariatide” del 1982. La Galleria Open Art promuove il lavoro di Roberto Barni dal 2001, anno di inizio della propria attività, attraverso esposizioni collettive, fiere d’arte e pubblicazioni dedicate all’arte contemporanea.

Roberto Barni, Cariatide, 1986, acciaio su tela, 127 x 91 cm. Courtesy Galleria Open Art, Prato

Roberto Barni è nato il 30 settembre 1939 a Pistoia. Attualmente vive e lavora a Firenze.Dopo gli esordi nel 1960 con pitture di materia rossa, passerà poi alle provocazioni del “necrologio” e della “resurrezione”, ma anche dalle topografie e i paesaggi delle scene di vita urbana. Nel 1963 ottiene la Borsa di Studio del Comune di Firenze.Nel 1965 sarà invitato a “Revolt 1 reportage e rivoluzione”, prima mostra dedicata alle ultime tendenze dell’arte contemporanea europea. Gli anni Settanta e Ottanta sono anni in cui il suo lavoro ottiene una sempre maggiore attenzione e viene esposto nelle principali e storiche gallerie italiane quali La Salita e le gallerie Pio Monti eCleto Polcina, ma anche L’Ariete di Milano.Partecipa nel 1982 al “Festival deiDue Mondi” di Spoleto e nel 1984 e 1988 alla Biennale di Venezia.Del 1985 è la sua grande mostra alla Sala D’Arme di Palazzo Vecchio a Firenze.Inseguito esporrà alla galleria Eolia e alla galleria Maeght di Parigi e con Gerard Georges Lemaire in anni successivi cisaranno le mostre al Centre Pompidou di Parigi, le mostre sui caffè letterari a Caen e la mostra personale al Museodi Besancon. Questi sono anche gli anni americani: nel 1985 espone a New York da Debora Scharpe e poi da MarisaDel Re e Di Laurenti. Il 1985 è anche l’anno della mostra sull’arte italiana all’Hirshhorn di Washington D.C. e all’AkronMuseum nell’Ohio. Nell’86-87 avrà uno studio a New York e la sua personale al Queens Museum. Nel 1987 partecipaalla mostra “Avangarde in the Eighties” al County Museum di Los Angeles. Degli anni Novanta sono le mostre personali ai Musei di Belle Arti diBudapest e di Reims, al Museo Marino Marini di Firenze e al Palazzo Fabroni di Pistoia.

Immagine in copertina: Veduta della mostra, Roberto Barni. Opere 1978-1990, Galleria Open Art, Prato, 2023. Ph. Michele Bensi

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