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Giovanni Maria Sacco

Sono nato a Roma nel 1954 e fotografo da quando avevo otto anni. Moltissime cose catturano la mia attenzione: rovine moderne (che fotografo dal 1975), fotografia industriale, nature morte (post mortem, in realtà), ritratti, nudi, ma la lista è lunga. Al di là di questi aspetti diversi, il mio tema principale è la morte o, detto meno brutalmente, l’impermanenza delle umane cose. Trovo bellezza e dignità nel declino silenzioso. Allo stesso tempo, sono profondamente interessato alla metafisica. In questo ciclo di vita e morte, apparentemente senza ragione, esiste qualcosa che è immutabile? E, da un’altra prospettiva, esiste qualcosa che possa esorcizzare l’orrore dell’esistenza e della morte? Per la maggior parte dellamia vita sono stato un computer scientist, per trent’anni professore di Informatica all’Università di Torino e, non sorprendentemente, cerco l’eleganza matematica anche nelle mie fotografie: tutto e solo cio’ che serve, niente di più, niente di meno. La composizione è profondamente influenzata dal mio interesse per la pittura, da Duccio ai contemporanei. I miei lavori hanno ottenuto più di novanta premi nei principali concorsi internazionali, tra cui International Photo Awards, Prix de la Photographie Paris, Moscow Foto Awards, Tokyo Foto Awards, Monochrome Awards, ecc. e sono stati esposti a Torino, Milano, Roma, Trieste, Venezia, Arles, Glasgow, New York, Miami, Tokyo, Dali and Zurich. Uso fotocamere digitali e, sempre più frequentemente, pellicola in bianco e nero in formati che vanno dal 6x6 al 20x25cm.