Nell’ambito di MONZART 2023, circuito di mostre d’arte nelle gallerie cittadine, si colloca un’altra iniziativa nel giardino delle serre della Villa Reale: la mostra di sculture e installazioni site-specific “Connessioni interrotte”. Promossa e organizzata da cinque gallerie monzesi (Amerigo Milano, ARCgallery, Leo Galleries, Montrasio arte, Villa Contemporanea) e da due associazioni culturali (ARTI<>STA, MIMUMO-Micromuseo Monza) l’esposizione, inaugurata lo scorso 6 ottobre, è visitabile fino al 10 dicembre 2023.
Gli artisti, attraverso la loro ricerca, si fanno interpreti e portavoce del rapporto tra l’essere umano e l’ambiente naturale, un rapporto non sempre di armonica convivenza ma spesso di sopraffazione e sfruttamento delle risorse naturali. Oltre a dialogare con il contesto naturale in cui sono inserite, le opere accompagnano il visitatore in un percorso non solo artistico ed estetico, ma anche di riflessione sull’emergenza ambientale componendo un racconto variegato ma armonico carico di suggestioni visive e rimandi culturali. Le due sculture “Basalti” di Pinuccio Sciola e “Architettura del vuoto” di Alessandra Porfidia, già presenti e donate dagli artisti all’amministrazione comunale, completano l’allestimento.
La tematica trattata fa sì che le opere trovino una collocazione ideale negli ampi spazi del giardino contribuendo a instaurare un dialogo virtuale tra la storicità del luogo e la contemporaneità dell’arte, nonché concorrere alla valorizzazione di questo spazio che diventa così un parco di sculture open air, ulteriore motivo di visita e interesse da parte del pubblico oltre al Roseto, all’Orangerie e alla Reggia stessa.
“Siamo uno con la Terra, siamo tutti connessi” (Vandana Shiva)
L’antropizzazione del pianeta ha portato ad un innegabile disequilibrio del rapporto uomo/natura. La nostra epoca, indicata dagli scienziati come Antropocene, vede un impatto negativo dell’intervento umano sull’ambiente naturale allo scopo di adattarlo, e quindi trasformarlo, al servizio degli interessi umani. Di questo comportamento e dei suoi effetti ecologicamente nefasti abbiamo la conferma con i recenti e disastrosi eventi causati dal cambiamento climatico e dall’inquinamento di aria e acqua. Occorre ristabilire al più presto una correlazione positiva tra uomo e ambiente, tra paesaggio naturale e paesaggio urbano e ripensare alla terra come fonte di vita nel circolo acqua-cibo-biodiversità. Ma la prima relazione da ristabilire è tra uomo e uomo: guerre politiche ed economiche non fanno che portare ulteriori squilibri nel pianeta.
Anche l’arte oggi scende in campo per sollecitare una consapevolezza ecologica. Per l’arte contemporanea la natura non costituisce più il soggetto per dipingere un bel quadro. La natura diventa un elemento di riflessione non solo sulla sua bellezza ma soprattutto sulla sua fragilità, un momento di denuncia del suo deterioramento, della sua azione creatrice ma anche della sua forza distruttrice. Gli artisti, attraverso la loro ricerca e le loro opere, si fanno interpreti e portavoce del rapporto tra essere umano e ambiente naturale. Le opere di scultura qui esposte, oltre a dialogare con il contesto naturale e paesaggistico in cui sono inserite, accompagnano il visitatore in un percorso non solo artistico ed estetico, ma anche di riflessione sull’emergenza ambientale componendo un racconto variegato ma armonico carico di suggestioni visive, riflessioni personali e rimandi culturali.
“È nel cuore dell’uomo che la vita dello spettacolo della Natura esiste; per riuscire a vederlo, bisogna sentirlo” (Jean-Jacques Rousseau)
La mostra è stata ideata e coordinata da Antonella Giovenzana di ARCgallery; il progetto e l’allestimento sono stati curati da Paolo Bertolotti; la comunicazione grafica da Francesca Cavazzuti.
Di seguito una galleria fotografica con le opere e gli artisti in mostra.