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L’underwater intrigante e selvaggio di San Vito Lo Capo

Le meraviglie sommerse che si presentano davanti alla mia fotocamera ogni qualvolta mi immergo nell’incantevole specchio d’acqua compreso fra il Golfo del Cofano a ovest e il promontorio dello Zingaro ad est, sono sempre sorprendenti. San Vito Lo Capo è uno dei più ricercati luoghi turistici della Sicilia occidentale, tappa obbligata per chi desidera conoscere natura e atmosfera di un punto delli’isola ricco di fascino e storia. E poi, la straordinaria bellezza della sua spiaggia chiara spezzata dall’azzurro di un mare dal sapore tropicale, eletta più volte la migliore sul territorio italiano e fra le migliori su quello europeo. Se dovessi tuttavia soffermarmi a scrivere di ogni peculiarità che caratterizza questo splendido e variegato territorio, rischierei di dilungarmi troppo. E allora mi tuffo, sperando di trasferire a chi legge anche solo un’infinitesima parte delle mie sensazioni e di quel mondo subacqueo che porto in superficie attraverso le fotografie.

Inizio dall’incantevole scenario del Golfo di Macari, proprio quello della famosa serie televisiva, dove le pareti sommerse di Punta Negra – uno dei miei siti preferiti – iniziano  a svelare la loro bellezza a partire da meno di cento metri dalla costa conducendo, attraverso gradoni e salti costanti, fino a oltre cinquanta metri di profondità. Un’immersione ricca sempre di sorprese sia per l’immancabile pesce stanziale che può incontrarsi, ma soprattutto per le numerose colonie di Gorgonia rossa che rappresentano una costante cromatica dal forte impatto, al pari dell’intensità della luce proveniente dal fondale di sabbia sottostante ed altamente riflettente. Le cavità in parete custodiscono ancora qualche ramo di corallo rosso che, a polipi aperti, rappresenta uno dei soggetti statici più belli da immortalare.

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di Giovanni Laganà – ingegnere e fotosub naturalista

Giovanni Laganà

Giovanni Laganà