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Hybris. Una mostra di Massimiliano Galliani e Michelangelo Galliani

Nell’ambito della sesta edizione della rassegna “Profeti in patria – Cammini d’artista a Montecchio Emilia”, è stata allestita la mostra dedicata agli artisti Massimiliano Galliani e Michelangelo Galliani, denominata “Hybris”.

Massimiliano e Michelangelo Galliani. Hybris, Casa Cavezzi, Montecchio Emilia, installation view. Ph. Valter Ferrari
Massimiliano e Michelangelo Galliani. Hybris, Casa Cavezzi, Montecchio Emilia, installation view. Ph. Valter Ferrari

L’esposizione, a cura di Alberto Zanchetta, sarà visitabile nella cittadina emiliana fino al 27 marzo al Castello Medievale e a Casa Cavezzi, sedi museali collegate idealmente da alcune sculture di Michelangelo Galliani, posizionate in luoghi simbolici di Montecchio Emilia.

Massimiliano e Michelangelo Galliani. Hybris, Castello Medievale, Montecchio Emilia, installation view. Ph. Valter Ferrari
Massimiliano e Michelangelo Galliani. Hybris, Castello Medievale, Montecchio Emilia, installation view. Ph. Valter Ferrari

Inaugurato nel 2015 e sostenuto nel 2021 anche dal contributo della Regione Emilia Romagna, il progetto “Profeti in Patria” è stato fortemente voluto dall’Amministrazione comunale per permettere ai cittadini di conoscere ed entrare in contatto con gli artisti che operano nel territorio.

Massimiliano e Michelangelo Galliani. Hybris, Castello Medievale, Montecchio Emilia, installation view. Ph. Valter Ferrari
Massimiliano e Michelangelo Galliani. Hybris, Castello Medievale, Montecchio Emilia, installation view. Ph. Valter Ferrari

La mostra “Hybris” comprende una cospicua selezione di sculture di Michelangelo Galliani e di disegni, opere grafiche e pittoriche di Massimiliano Galliani, prematuramente scomparso nel 2020. Il titolo dell’esposizione allude alla naturale predisposizione di ogni artista all’eccezionalità e alla dismisura, oltre le regole precostituite, senza vincoli.

Massimiliano Galliani riflesso nell’opera La grande bell’Enza, 2017, oro e vernice su tela, 120×80 cm
Massimiliano Galliani, disegno E matita, 2017, matita su carta, 29×42
Michelangelo Galliani, Life, 2020, marmo bianco di Carrara e piombo, cm 170x160x100. Courtesy Cris Contini Contemporary, London (GB) – Tivat (MNE). Ph. Enrico Turillazzi
Michelangelo Galliani, P.G.R. 2017, marmo bianco di Carrara e argento, cm 35x35x55 + basamento. Courtesy Cris Contini Contemporary, London (GB) – Tivat (MNE). Ph. Enrico Turillazzi

«Massimiliano – scrive il critico d’arte Alberto Zanchetta – si affida principalmente all’arte del lapis. La linea serpentina del disegno è erratica ma al contempo circolare, destinata a perdersi e a riprendersi all’infinito; accade nei percorsi d’acqua del ciclo “Vita” e nelle craquelure de “Le strade del tempo” ispirate ai capolavori di Leonardo da Vinci e Rogier van der Weyden. Come pochi altri artisti della sua generazione, Massimiliano Galliani ha concepito il disegno come un sismografo del pensiero; non si è limitato ad assecondare il rit[m]o chiaroscurale del segno, ha semmai deciso di avvicendare e avvinghiare il tratteggio affinché la tecnica del trompe-l’œil corrispondesse a un sapido gioco metalinguistico. Nasce così la serie “disegno E matita” in cui lo strumento di lavoro concorre a legittimare i soggetti, mentre nel ciclo successivo, “Attraverso”, il lapis irrompe sulla scena, perforando idealmente il supporto cartaceo.»

Massimiliano Galliani, disegno E matita, 2018, matita su carta, 29×42
Massimiliano Galliani, disegno E matita, 2018, matita su carta, 29×42
Massimiliano Galliani, Le strade del tempo, 2014, carta e vernice su tela, cm 120×210

«Non diversamente – continua sempre il critico d’arte Alberto Zanchetta – Michelangelo compie un’intima rielaborazione degli elementi che affollano lo sguardo e la memoria, riattiva cioè l’esperienza estetica del “frammento”. Le sculture di Michelangelo Galliani  sono sintesi estetiche – teste, torsi, gambe – che raggiungono un’evidenza più vera del vero, magnifica e terrifica al contempo. La manipolazione del marmo offre al nostro sguardo una metafora/metamorfosi della natura e dell’uomo che si mescola a richiami alchemici e cosmogonici. Michelangelo evoca processi di trasformazione che inducono a considerare le proprie sculture come corpi sublimi[nali]. Corpi che forse non appartengono a questo mondo, bensì a una moderna mitologia, o più probabilmente a una nuova logica del mito».

Michelangelo Galliani, Twins, 2020, marmo statuario di Carrara e acciaio inox, cm 95x95x70. Courtesy Cris Contini Contemporary, London (GB) – Tivat (MNE). Ph. Enrico Turillazzi
Michelangelo Galliani, Vanitas, 2021, marmo statuario di Carrara, legno e acciaio inox, cm 65x65x100. Courtesy Cris Contini Contemporary, London (GB) – Tivat (MNE). Ph. Enrico Turillazzi
Michelangelo Galliani, Vertigo, 2021, marmo nero marquinia e acciaio inox, cm 105x30x35. Courtesy Cris Contini Contemporary, London (GB) – Tivat (MNE). Ph. Enrico Turillazzi

Parallelamente al progetto di “Profeti in patria”, il Comune di Montecchio Emilia ha stipulato una convenzione con l’Associazione culturale “ArtMacs”, nata a Montecchio Emilia nel dicembre 2020 con lo scopo di tutelare e diffondere la conoscenza dell’opera artistica di Massimiliano Galliani, sostenendo la nascita del Premio Massimiliano Galliani per il disegno under 35, dedicato al disegno e alla ricerca visiva emergente. Vincitrice della prima edizione – organizzata in partnership con la fiera d’arte ArtVerona – è stata la giovane artista messicana Fernanda Carrillo, rappresentata da A Pick Gallery di Torino. Oltre al premio-acquisto conferito dall’Associazione, il Comune si è impegnato ad acquistare un’ulteriore opera dell’artista e ad ospitare successivamente una sua mostra personale presso gli spazi espositivi di Casa Cavezzi.

Un’opera di Michelangelo Galliani a Montecchio Emilia. Ph. Naide Bigliardi

 

Immagine in copertina: Massimiliano e Michelangelo Galliani. Hybris, Castello Medievale, Montecchio Emilia, installation view. Ph. Valter Ferrari