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Petralia Soprana. La matita di Catia Sardella illustra uno tra i borghi più belli d’Italia

Eletta “Borgo dei borghi 2018”, a “Petra”, la città sicana, si respira una storia millenaria che si snoda tra vicoli e cortili per giungere a chiese, fortezze e nobili palazzi con un panorama mozzafiato. Passeggiando lungo le lastricate stradine di Petralia Soprana strette e tortuose, fiancheggiate da palazzi silenziosamente severi con portici ombrosi e abitazioni che si sviluppano in altezza su più livelli e prospicienti a ripide scalinate, la sensazione che si avverte è quella di un abitato che subisce la spinta centripeta dai due promontori che lo delimitano da nord a sud. La parte più antica è il promontorio roccioso a sud che ancora porta il nome di “Castrum”: qui è la Chiesa di Santa Maria di Loreto, arroccata sui resti del castello saraceno dal quale si narra che Cicerone venuto in Sicilia abbia esclamato: “Questo è il granaio d’Italia”. La chiesa si impone elegantemente con la sua facciata curvilinea chiusa da due pregevoli campanili dalle cuspidi coloratissime. All’interno splendide e preziosissime testimonianze di Domenico Gangi e Giandomenico Gagini.

Sul promontorio a nord-ovest, Ruggero I, conquistata Petralia, pare abbia occupato la preesistente fortezza araba e costruito un castello, quindi delimitato l’abitato con un muro di cinta lungo il quale vennero aperte sei porte corrispondenti alle diverse vie d’accesso alla città. Tra le maglie delle viuzze la fontana dei “Quattro Cannoli” un tempo unica fonte di approvvigionamento idrico. Durante il periodo feudale l’aumento della popolazione determina il primo asse della città che collega i due promontori, da nord a sud, e lungo il quale sorgono una “chiazza” (piazza) ed i palazzetti nobiliari delle famiglie: Altavilla, Moncada, Ventimiglia e Alvares de Toledo. La città assume così un impianto urbanistico “a fuso” con due “fuochi principali”, il castello di Ruggero e la chiesa del Loreto. Ma il cuore pulsante della città è sicuramente Piazza del Popolo dove un monumento bronzeo in memoria dei soldati periti nelle guerre domina la vista. Perimetralmente ad essa l’edificio del Municipio con le sue merlature medievali, la Chiesa del Collegio in stile barocchetto e Palazzo Pottino, splendido palazzo ottocentesco ricco di arredi d’epoca originali, in buona parte visitabile.

Ma non dimentichiamo la chiesa del Santissimo Sacramento, con l’originalissima pianta ellittica unica nel comprensorio madonita; la Chiesa di San Toledo, il cui campanile è una delle torri dell’antica cinta muraria; la chiesa della Trinità, all’interno della quale è possibile ammirare l’ancona d’altare di Giandomenico Gagini composta da 23 formelle in marmo narranti la vita di Gesù; e il Duomo dedicato ai SS. Pietro e Paolo, che dalle forme rigorose dell’architettura medievale si affaccia su un portico settecentesco con colonnine binate che collega il coevo campanile ad oriente, simmetrico a quello di epoca normanna ad occidente. All’interno è custodito uno dei crocifissi lignei realizzati nel ‘600 da frate Umile da Petralia e dal sagrato si gode uno splendido panorama che nelle giornate di cielo terso dona una suggestiva vista fino all’esuberante Etna. Poco fuori il paese spicca villa Sgadari che, elegante nelle sue linee architettoniche, conserva come uno scrigno una delle più belle e preziose collezioni di carretti siciliani.

Ma visitare Petralia soprana vuol dire anche scoprire le bellezze naturalistiche del Parco naturale delle Madonie: le Gole di Tiberio, vallata con pareti alte 20 metri all’interno della quale scorre il fiume Pollina, le Cascate Scopalacqua, le cui acque sgorgano a più di 1200 metri di altezza tra fitti alberi di agrifoglio; e infine la Miniera di Salgemma, uno dei maggiori giacimenti d’Europa che ospita il suggestivo Museo di Arte Contemporanea Sotto Sale. I petralesi hanno un forte legame per le loro tradizioni, ma sono al contempo sensibili ai cambiamenti socio-culturali attraverso i quali svolgono un’intensa attività che ravvivano con concerti, rievocazioni storiche, mostre e sagre per le ricorrenze annuali e le stagioni estive. Come ogni angolo della Sicilia, anche Petralia vanta una propria prelibatezza, che contende con Polizzi Generosa, lo Sfoglio delle Madonie o “sfuagghiu”, particolarissima torta di pastafrolla ripiena di un impasto di tuma (formaggio fresco di pecora), cannella, zucchero e cioccolato, inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani.

“Non invidio a Dio il paradiso perché sono ben soddisfatto si vivere in Sicilia”                                                                (Federico II di Svevia)

Testo e illustrazioni di Catia Sardella – www.arteallalloro.blogspot.com