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Il cartone della Scuola di Atene

Cartone di Raffaello - Sala5 (ph stefanoboeriarchitetti.net)

Il cartone realizzato da Raffaello alla fine del primo decennio del 1500 è uno dei più prestigiosi del Rinascimento ed è un unicum nella storia dell’arte per la sua tipologia. È l’unica copia rinascimentale giunta praticamente integra fino ai giorni nostri e rappresenta il culmine del processo creativo di Raffaello (1483-1520) per il celebre affresco della Scuola di Atene.  Dal disegno preparatorio del maestro urbinate manca la parte superiore, proprio quella che fu delineata per prima e relativa all’imponente architettura che fa da teatro ai grandi pensatori dell’antichità e per la quale sicuramente esisteva un altro cartone preparatorio.

cartone raffaello

Realizzato per la Stanza della Segnatura, l’ambiente che prende il nome dal più alto tribunale della Santa Sede dove inizialmente era ospitata la biblioteca privata del Pontefice, era stato concepito secondo il programma iconografico per rappresentare la Filosofia. In questo medesimo ambiente Raffaello eseguì anche gli affreschi della Disputa del Sacramento per la Teologia, il Parnaso per la Poesia mentre la Virtù e la Legge simboleggiavano la Giurisprudenza.

I cartoni preparatori erano disegni tracciati su supporto cartaceo ed erano in genere monocromi e in scala al vero. Si usavano per trasferire il disegno sull’intonaco dell’affresco con la tecnica del cosiddetto spolvero. Bucherellando dapprima i contorni delle figure, il cartone veniva fatto poi aderire al muro e quindi veniva tamponato con un sacchetto contenente carboncino o sanguigna che si infiltravano nei fori lasciando sull’intonaco una traccia del disegno. In questo modo però i cartoni applicati sull’intonaco bagnato e tamponati con carboncino si deterioravano totalmente. Il cartone della scuola di Atene, preparato per essere mostrato al pontefice Giulio II della Rovere, fu fin da subito considerato un capolavoro e dunque venne deciso di non utilizzarlo per realizzare la sinopia ma di riportare il disegno del maestro su un altro cartone sostitutivo destinato allo spolvero.

Euclide

Il cartone compare in Ambrosiana come prestito del conte Fabio II  Visconti di Brebbia un anno dopo l’apertura della pinacoteca al pubblico nel 1610.  Fu infine acquistato nel 1626 da parte del cardinale Federico Borromeo per la considerevole cifra di 600 lire imperiali. Le sue dimensioni sono eccezionali, 8,04 metri di lunghezza per 2,85 metri di altezza ed è realizzato con carboncino e biacca descrivendo minuziosamente la scena con sfavillante ricchezza di dettagli. Nel 2014 grazie alle analisi condotte a seguito di un importante restauro è emerso che sulla superfice della carta erano presenti sia delle particelle di carbone sia particella di ocra che aveva il compito di evidenziare le lumeggiature a biacca che sulla superfice della carta bianca non sarebbero risaltate.

Pitagora

Nel maggio del 1796, quando ancora la città non era completamente in mano alle truppe francesi, venne requisito dai commissari francesi Tinet e Peignon, che citano  il Cartone in testa alle opere da confiscare all’Ambrosiana. Il cartone di Raffaello fu riportato a Milano solo nel 1816. Al Louvre fu sottoposto ad un invasivo restauro e venne suddiviso in circa duecentoventi fogli di dimensione 27×25 cm e fu subito definito “il più bel cartone del mondo”. Lasciò per una seconda volta l’Ambrosiana durante la Prima guerra mondiale, trasferito in Vaticano, per essere messo in sicurezza. La terza e l’ultima volta che l’opera lasciò l’Ambrosiana fu nel 1942 quando fu nascosto nel caveau della Cassa di Risparmio delle Province Lombarde per sfuggire ai bombardamenti.

Diogene il Cinico

Raffaello nella composizione inserisce più di cinquanta figure, le quali dialogano e conversano fra di loro rendendo i personaggi, attraverso il dinamismo delle loro pose e le loro espressioni, vivi e reali. La Scuola di Atene presenta l’arte della Filosofia raffigurando i pensatori dell’antichità con al centro Platone riconoscibile per il Timeo mentre Aristotele regge l’Etica a Nicomaco. Nella raffinata composizione i personaggi effigiati sono disposti in una sorta di palcoscenico distribuiti su due registri. Nella parte inferiore le discipline matematiche, la geometria, l’aritmetica, l’astronomia e la musica sono rappresentate sui quattro gradini che conducono all’ordine superiore dove i pensatori hanno raggiunto i vertici della metafisica.

Cartone di Raffaello – Sala5 (stefanoboeriarchitetti.net – Ph Paolo Rosselli)

Al centro del cartone manca il personaggio pensieroso appoggiato a una pietra squadrata, identificato da alcuni come Eraclito di Efeso, che invece è presente nell’affresco finale. La critica è concorde nell’identificare in questo personaggio il ritratto di Michelangelo, aggiunto in seguito nell’affresco come omaggio dopo aver visto di nascosto la volta della Cappella Sistina secondo Vasari. Assenti dal cartone preparatorio ma presenti nell’affresco sono anche le due figure vicine a Tolomeo quali Raffaello stesso e l’amico Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma, il quale aveva impostato la volta della Stanza della Segnatura. Raffaello che si ritrae nella sezione della filosofia ci dimostra di possedere una grande consapevolezza di sé e quindi di artista non inteso come semplice faber ma come intellettuale.

La nuova teca che protegge il Cartone è progettata dall’azienda Goppion, la stessa che nel 2004 ha realizzato anche quella per la Gioconda. È costruita con la più avanzata tecnologia in un unico vetro antiriflesso; per le sue dimensioni ha il primato europeo della più grande vetrina a lastra unica. La teca inoltre mantiene la temperatura ed i parametri di umidità costanti per proteggere il cartone il più a lungo possibile. L’allestimento della sala del Cartone della Pinacoteca Ambrosiana di Milano è stato curato dallo studio Stefano Boeri Architetti.

testo e fotografie (dove non diversamente indicato) di Doina Ene – storica dell’arte

Immagine di copertina: Cartone di Raffaello – Sala5 (ph: stefanoboeriarchitetti.net)