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Il santuario naturale delle Grotte di Marmo, dove la natura sfida l’architettura umana

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Come una lunga cicatrice lasciata dalla mano dell’uomo attraverso la vibrante ed esuberante vegetazione del Cono Sud, la Carretera Austral si fa largo attraverso i vulcani, i picchi innevati, i ghiacciai e i boschi sempreverdi che conformano le Ande Patagoniche settentrionali del Cile. Una sottile e sinuosa linea di ghiaia, fango e cemento, che a stenti si fa spazio tra l’indomito paesaggio della Patagonia. Simbolo del dominio dell’uomo sulla natura e della pesante eredità lasciata dalla dittatura del generale Augusto Pinochet che nel 1976 dette inizio alla sua costruzione. Lungo i quasi 1250 chilometri che compongono la leggendaria carretera, il paesaggio cambia in continuazione. Dalle temperate foreste pluviali punteggiate dai vulcani della zona settentrionale, ai fiordi occidentali circondati dalle granitiche e tondeggianti colline del Batolito Patagonico; dagli ampi pascoli e dolci vallate dell’entroterra orientale, alle slanciate e frastagliate guglie del Cerro Castillo.

Il turchese dell’acqua del General Carrera regala riflessi psichedelici sulle pareti delle grotte

Picchi innevati delle Ande Patagoniche oltre il Lago General Carrera

All’improvviso un enorme ostacolo orografico si sovrappone tra l’indomita carretera ed il nostro incedere verso Sud. Le azzurre e placide acque del Lago General Carrera si aprono davanti ai nostri occhi; in lontananza le cime innevate delle Ande Patagoniche che segnano il confine naturale con la vicina Repubblica di Argentina. La striscia di ghiaia vira verso ovest, s’impenna e curva preparandosi a costeggiare il lago più grande del Cile.

La carretera Austral si snoda lungo il versante occidentale del lago General Carrera

Il lago General Carrera, chiamato dagli indigeni Aonikenk con il nome di Chelenko (acque turbolente) è il lago più grande del paese e il secondo corpo d’acqua per estensione del Sudamerica dopo il Titicaca. La sua superficie di 1850 km2 si estende dalla pampa argentina sino ai piedi del Campo de Hielo Norte; il Cile possiede 970 km2 di questo enorme lago binazionale, trovandosi i rimanenti 880 km2 nella confinante Argentina, dove prende il nome di lago Buenos Aires. L’origine glaciale del lago Chelenko è smascherata dalla sua profondità massima di 590 metri (l’undicesimo al mondo) e dalle numerose e ampie morene glaciali che ne sbarrano l’uscita nella parte orientale; nonché dalle pronunciate e levigate pareti montuose che ne conformano la tortuosa costa occidentale, tra la quale si fa largo la Carretera Austral. Al suo interno si riversano le acque cariche di sedimenti glaciali dei fiumi Murta, Leones, Ibañez, Jeinimeni, Los Antiguos e Soler, creando un bellissimo mix di tonalità di azzurro, che vanno dal turchese all’acquamarina, passando dal ciano al celeste intenso.

Una moltitudine di isolotti appaiano tra le trasparenti acque del General Carrera

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La Cappella di Marmo si caratterizza invece per la sua più piccola e tozza struttura

Testo e fotografie di Marco Rosso – guida escursionistica