Dalla fotografia che imita l’arte, alla fotografia che immortala la realtà. Agli albori di questa nuova tecnica, alcuni fotografi, come ad esempio Oscar G. Rejlander, cercarono di adoperare il mezzo fotografico mirando ad ottenere un risultato finale simile a un quadro monocromatico (in questo caso quasi neoclassico) per poter avvicinarsi alla dignità già intrinseca della pittura. Ma ciò durò poco, la fotografia divenne lentamente il mezzo principale per immortalare la realtà allo stato puro. Senza questo passaggio gli artisti non si sarebbero mai evoluti (o magari non subito) e non avremmo avuto in sostanza la nascita di correnti come l’Impressionismo, il Futurismo, l’Espressionismo o addirittura il Dada.