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Gallerie e passaggi coperti a Milano

Le gallerie coperte, figlie della Belle Époque parigina, sono degli eleganti salotti a cielo chiuso; vie e piazze coperte sulle quali si affacciano vetrine, uffici e caffetterie d’altri tempi, presenti anche a Milano con le loro atmosfere Liberty. Ogni galleria aveva il suo teatro, e le sue sontuose caffetterie frequentate dai più grandi artisti e intellettuali dell’epoca. La Galleria Mazzini fu progettata in uno stile art déco con venature di barocchetto. È  caratterizzata da un corridoio di circa 50 metri illuminato da lucernari che fanno risaltare la policroma pavimentazione a mosaico. Di Vincenzo, nel testo Le Gallerie di Milano, la descrive come «quieta e affascinante, di un’eleganza démodé, con i tavolini del caffè all’ingresso di via Unione, le due portinerie rétro e un parrucchiere che conserva arredi d’epoca». La sua eleganza discreta ne fece luogo di incontri riservati, come testimonia una lettera di Salvatore Quasimodo, che vi proponeva un appuntamento alla musa Maria Cumani.

Galleria Mazzini
Galleria Mazzini

Altro passaggio da non sottovalutare è il Passaggio Centrale che si trova tra via Orefici e via Armorari. Troviamo una volta in vetro smerigliato e delle colonne che terminano con decori floreali. Qui c’è una lapide sulla facciata che ci ricorda che in questo sito venne ricoverato Hemingway nel 1918, quando l’edificio era adibito a ospedale della croce rossa americana. Così nacque la favola vera “Addio alle armi”.

Passaggio Centrale
Passaggio Centrale

La Galleria Meravigli, costruita negli anni Trenta, è lunga circa sessanta metri ed è sovrastata da una maestosa struttura in ferro e vetro che ricopre per intero lo spazio. La vetrata richiama lo stile parigino e più in generale la tendenza dettata dalle Esposizioni universali dell’epoca. Un mosaico disegna il pavimento con le decorazioni floreali tipiche della Milano Liberty e che vi farà sentire come in un giardino fiorito.

Galleria Meravigli
Galleria Meravigli

Tra questi passaggi coperti di Milano, la galleria Vittorio Emanuele II, che collega Piazza del Duomo e Piazza della Scala, è certamente la più conosciuta; rappresentava un ritrovo per la borghesia milanese sul finire dell’Ottocento ed è rimasto oggi uno dei punti nevralgici per lo shopping della città. Possiamo chiamarla “il salotto di Milano” perché è fulcro della vita borghese meneghina tra boutique eleganti, ristoranti, caffè, decorazioni e piccoli e grandi tesori.

Galleria Vittorio Emanuele
Galleria Vittorio Emanuele
Galleria Vittorio Emanuele

In via Bigli si trova il passaggio Del Lattèe che la collega con via Montenapoleone. È uno dei passaggi più antichi e contemporaneamente più moderni della città. Si tratta di un vicolo che è stato creato dopo i bombardamenti del 1943. Uno dei due muri è in mattoni, infatti, si tratta del fianco della chiesa di San Donnino alla Mazza eretta alla fine dell’XI secolo e demolita nel 1830.

Passaggio Del Lattèe

Una tappa importantissima di questo giro è tra via Manzoni e via Borgospesso, dove troviamo la galleria Manzoni; marmo policromo, un grande pilastro scultoreo all’ingresso e soffitto decorato. Il teatro Manzoni venne raso al suolo dalle bombe e con la ricostruzione si decise di spostarlo nell’attuale omonima via, affiancando all’attività teatrale anche un cinema. Se potete, entrate nel teatro e date un occhio alle maniglie delle porte, alla statua di bronzo del dio Apollo e del mosaico in fondo alla sala.

Galleria Manzoni
Galleria Manzoni

In piazza San Babila incontriamo la galleria del Toro; è stata costruita tra il 1935 e il 1939 e venne ricavata all’interno del palazzo della Compagnia delle assicurazioni. Sul braccio principale c’è un grosso toro bronzeo mentre sulle pareti di fronte ci sono due mosaici che rappresentano l’allegoria delle città di Milano e Torino e delle belle lampade déco.

Galleria del Toro
Galleria del Toro

La galleria Strasburgo è impreziosita da un mosaico a pavimento dell’artista Francesco Somaini, ha una forma sinuosa su cui si affacciano le vetrine in cristallo curvato di alcune attività commerciali. Il soffitto è anch’esso sinuoso e senza angoli, verniciato di quel rosso che è tra le cifre stilistiche di Caccia Dominioni.

Galleria Strasburgo
Galleria Strasburgo

testo e fotografie di Linda Fiumara